AFFACCIANDOSI ALL’ESTATE: LETTERA A UN FIGLIO, GERMOGLIO DEL DOMANI

Data:
8 Giugno 2020

Laura Delle Curti
AFFACCIANDOSI ALL’ESTATE: LETTERA A UN FIGLIO, AL GERMOGLIO DEL DOMANI.
A te, figlio… bambino mio, ragazzo mio… che hai vissuto un anno indubbiamente diverso da tutti gli altri… segnato da tracce che resteranno e che ancora lasciano confusione, interrogativi, timori, tensioni, dispiaceri… speranze e conquiste. Questo anno scolastico sta per chiudere le finestre, anche se le porte della scuola sono serrate da mesi.
A te che in questo tempo ti sei perso in un labirinto di paure rabbie, solitudini.
A te che hai sentito il sapore della nostalgia, “il dolore del ritorno”, quell’amarezza profumata di affetto che ti avrebbe voluto vicino ai tuoi amici e a chi ti fa battere più di ogni altro il cuore.
A te che hai dovuto salutare per sempre qualcuno cui vuoi molto bene, senza poterlo abbracciare, toccando da vicino il dolore della fine e della finitezza umana.
A te che hai vissuto la fatica di una scuola a distanza, attraverso lo schermo, chiedendoti più spesso perché studiare.
A te cui è ancora lo sguardo di incoraggiamento, occhi negli occhi, di quell’insegnante che non ha smesso di credere in te, che ha fatto di tutto per esserci anche a distanza, quell’insegnante che è il primo cui è mancata la relazione con te intrisa di parole, occhi, una carezza sulla spalla.
A te che hai mollato, sì… anche a te, a te che non ci sei stato alle lezioni, che non ti sei lasciato agganciare, che sei sfuggito.
A te che  ti sei perso e che hai perso, per qualche momento, il valore delle giornate, immerso nei videogiochi o nelle serie tv per rendere più sopportabile la noia, la fatica e anche il dolore.
A te che ti sei chiuso tra le mura di casa per così tanto tempo, che ti sei scontrato con parole dure, litigi e muri di silenzio coi tuoi genitori.
A te che ti sei sentito imprigionato e privato di quella libertà così preziosa.
A te cui è mancato il cielo perché quella stanza così piccola da abitare ogni giorno da rifugio sicuro è stata anche una stretta al respiro.
A te che in qualche momento ti sei sentito sereno a casa perché al sicuro da prese in giro  sguardi giudicanti.
Il tuo cuore è stato ascoltato.
Abbiamo vissuto una finestra di tempo intrisa di paradossi, ci è sembrato di tuffarci in un quadro dall’atmosfera surreale, abbiamo scoperto o riscoperto il valore dell’amicizia, della famiglia, di una corsa in mezzo al prato, di un abbraccio o di un bacio. Abbiamo cercato dentro di noi creatività e resilienza, sogni e significati, sensi e orizzonti per stare in un tempo di prova e di Cura. Non sempre riuscendoci. E per questo, per le mie stanchezze e le mie tensioni, ti chiedo perdono, ragazzo mio.
Abbiamo cercato Bellezza nella primavera che potevamo scorgere dalla finestra o affacciati ai balconi, perché l’animo aveva bisogno di sperare.
Abbiamo pregato, gridato, cantato, dipinto, per sentirci uniti come i colori dell’arcobaleno. Uniti non per combattere un nemico, ma per coagulare le forze e occuparci di chi si è ammalato, di chi era solo, di chi si è perso.
A te, proprio a te dico Grazie! Perché guardandoti negli occhi sento Fiducia nel mondo di domani. Perché mi sento di credere che tu, germoglio del futuro, sei già un albero dalle radici forti e ora, ancora più fortificate. E se qualche altro vento o tempesta arriverà, io ci sarò, terreno saldo per accompagnarti a crescere.
A te, proprio a te, auguro che questo tempo alle nostre spalle sia una seme caduto in un terreno fertile, che possa portare frutto.
A te auguro buona estate, che sia un tempo per rigenerare legami, riscoprire la natura, riprendere slancio, coltivare pensieri e progetti di bontà per il futuro.
Un augurio particolare a chi sta per chiudere un ciclo di studi, perché non manchi il saluto. Ogni passaggio importante ha bisogno di un congedo che valorizzi il percorso, le conquiste, le maturazioni. Ha bisogno di un segno per significare i legami profondi che hanno contribuito a dare linfa ad ogni piccolo grande uomo e ad ogni piccola grande donna.
Questa lettera è il mio segno. Un saluto, un augurio, ponte tra ieri e il domani che ci attende. Con speranza.
Laura Delle Curti

Ultimo aggiornamento

8 Giugno 2020, 12:46